Incredibilmente , è già ora di un nuovo taccuino …
Completato uno , ecco subito uno nuovo taccuino da cominciare. Bianco e pronto ad accogliere i prossimi tratti e i prossimi spunti.
Un passaggio in tre fasi 🙂
Prima fase: le ultime pagine del vecchio taccuino
A poche pagine dalla fine di un taccuino, in una insalata di emozioni, sensazioni e pensieri razionali, comincio a elaborare l’idea che molto presto dovrò cambiare il mio compagno di viaggio.
Il taccuino mi segue quotidianamente. Sempre e ovunque. Ci frequentiamo molto spesso per condividere parole o scarabocchi e separarsi è sempre un’esperienza.
(In questi link puoi trovare tutti gli articoli relativi ai miei skecthbook, come ad esempio gli esercizi con i grandi maestri, storia di una focaccia veneta, progettare, etc. etc.)

Taccuini anziani
C’è il gentile dispiacere di staccarsi dalla traccia fisica di alcuni ricordi recenti che ogni tanto vado a sbirciare (ad esempio nel mio ultimo taccuino ci sono gli spunti molto cari dal mio ultimo viaggio in Giappone).
Ci sono, da salutare le piccole idee abbozzate, appoggiate sulle pagine e non ancora sviluppate che ogni tanto mi piace rileggere in attesa della scintilla che le trasformerà in progetti.

Un piccolo progetto sul mio taccuino
Ci sono i disegni e i bozzetti che mi sono piaciuti e che danno soddisfazione anche solo ricordando che sono nella tasca. (ci sono anche gli spunti sparsi che raccolgo e che servono per creare le illustrazioni da passeggio, in questo articolo vi racconto come nascono)
Poi, all’ultima pagina, tutto questo prende improvvisamente la forma del bel ricordo caldo. Indelebile. E sono pronto per una nuova avventura.
Dopo una gustosa e orgogliosa “sfogliata” del taccuino completato, lo ripongo sullo scaffale con gli altri e metto in tasca il taccuino nuovo già acquistato da qualche settimana. Pronto per la seconda fase
Seconda fase: le prime pagine bianche
Scarto e apro il libretto. Bianco. Tutto incredibilmente bianco e vuoto.
Uso taccuini Moleskine e la prima cosa che faccio è sempre compilare la prima pagina con nome , cognome e riferimenti per trovarmi in caso di smarrimento del prezioso oggetto. Sembra un’operazione banale, ma il primo tratto di inchiostro sulle pagine bianche è fondamentale per entrare nel giusto “mood” con il nuovo taccuino. Quindi, mano ferma e occhio alla calligrafia 🙂 (in questo articolo parlo di un bel libro di calligrafica che vi consiglio , italico per italiani, un moderno trattato di calligrafia)
Poi si passa alla prima pagina vuota. Mi piace dedicare un tempo speciale alla prima pagina. Senza attendere qualche particolare pensiero o evento da annotare, mi piace condividere con il taccuino una zona esclusiva. Un punto di inizio (un disegno o un pensiero) una sorta di augurio (o accordo) reciproco per un buon viaggio.

Prima pagina del nuovo Taccuino
Dopo un po’ di ragionamenti, per la prima pagina del mio ultimo taccuino ho pensato di scarabocchiare una piccola illustrazione basata su una opera di Klimt (l’albero della vita). Sono contento e soddisfatto di questo inizio
Terminata la prima pagina, soddisfatto del risultato, sono pronto ad abbandonare la banchina per immergermi nel bianco delle pagine successive.

Illustrazione dal mio sketchbook
Minuto dopo minuto la sensazione di smarrimento di fronte alle numerose pagine bianche sparisce lasciando il posto all’entusiasmo di avere un sacco di spazio a disposizione per accogliere infiniti elementi di presente, futuro e per conservare le preziose nuove idee che nasceranno.
Terza fase: il nuovo viaggio
Superata la prova della prima pagina. Il nuovo Taccuino può essere messo in tasca pronto e carico per l’uso.
Siamo partiti per un nuovo viaggio alla scoperta di avventure nella quotidianità

Passeggiata Notturna sul mio nuovo taccuino
Nei primissimi tratti di viaggio, ricordando il recente taccuino completato, subentra una sorta di senso di competizione. Mica vorremo stare troppo tempo con un taccuino vuoto in tasca. Che figura ci facciamo con gli anziani libretti pieni? Bisogna dimostrare subito che si è all’altezza del compito.
Si parte quindi alla ricerca di eventi, idee , fantasie per regalare al nuovo taccuino un minimo aspetto “vissuto” 🙂 . Sembra quasi, nelle prime pagine, che sia il taccuino stesso a cercare le storie 🙂

Anche Giuditta di Klimt in uno scarabocchio sul mio taccuino
E’ l’entusiasmo della partenza, quello che molto spesso, per fortuna, non mi abbandona fino all’ultima pagina.
Poi la Storia si ripete, i giovani taccuini diventano vecchi e i ricordi si accompagnano agli eventi, pensieri e sensazioni. Disegni. Impressioni di attimi che a volte tornano cercando un senso, un significato. Idee che diventano progetti e progetti che a volte diventano fatti realizzati nel tempo . Fantasie che riempiono sogni e immaginazione fino a trasformarsi talvolta in realtà. Creatività.
E voi, avete un nuovo taccuino ? Qual’è la vostra storia?
Qui Potete trovare altri articoli della categoria #sketchbook
https://marcoguzzini.com/category/sketchbook/
Sei proprio bravo! Anch’io ho sempre con me un taccuino, ma solo per scrivere, idee, pensieri, racconti mai disegni. A volte però mi è capitato di appuntarci cose per necessità. Tutto il giorno e anche dopo un leggero malessere, come se lo avessi profanato. A volte l’ho anche cambiato e iniziato uno nuovo…..
Sono contenta di scoprire che ci sono altre persone che condividono questo. 🙂
Hai ragione .. stessa sensazione di profanazione se dovessi usarlo per necessità contingente 😁 infatti ho sempre con me anche un blocchetto di carta da utilizzo “utile” 🙂
D i solito uso fogli, almeno cestino subito gli orrori. Tempo fa avevo incominciato a usare un taccuino, che mi era stato regalato per natale, ma un po’ mi in imbarazzava, mi faceva l’effetto di un”quaderno di bella” come si diceva ai tempi delle mie scuole elementari, e mi mette va addosso la paura di sbagliare, poi l’ho perduto, in qualche angolo della libreria. Recentemente l’ho ritrovato, fra l’altro , ha le pagine di uno splendido color burro. Proverò a riprenderlo in mano…
Un po’ di soggezione all’inizio … alla prima pagina .. ma poi tutto fila liscio . Naturale e …. sono ammessi gli errori 😉 e le correzioni. 🙂 é uno spazio libero. Buonissima serata. Marco.