Abbiamo bisogno di ritrovare una dimensione spirituale pratica e quotidiana per fare spazio alla crescente richiesta di “senso” che arriva dalle persone anche nelle organizzazioni.
E lo penso non solo con la mia parte “umanistica” ma anche e soprattutto con quella pragmatica e ingegneristica, osservando i cambiamenti che stanno gradualmente avvenendo nella consapevolezza collettiva, nel mondo del lavoro, sugli aspetti della ricerca di scopo che va oltre la materialità del profitto.
Spesso si confonde la parola #spiritualità con religione, ma non sono sinonimi. La religione è solo una delle modalità con la quale si può affrontare la propria dimensione spirituale. Ma la spiritualità riguarda tutti, credenti o non credenti, religiosi e laici, atei agnostici e via dicendo.
Si guarda questa parola con diffidenza, come se potessimo ignorare o sterilizzare il nostro modo di “essere in ufficio” dai bisogni che arrivano da questa parte potente (e carica di potenziale). Ma la pratica ci dimostra altro: riconoscerci nel senso di ciò che facciamo è molto importante e a volte più dello stipendio alto e anche della stabilità.
Per semplificare molto, dico che ci troviamo nella nostra area spirituale ogni volta che riusciamo a guardare sopra e intorno a noi: quando riusciamo a spostare lo sguardo dal nostro ego, dalle logiche puramente materiali individuali, e ci connettiamo a quella sensazione di appartenenza piu ampio, osservando le cose da lontano nel loro significato, sentendo e prendendoci cura anche degli altri. Quando nascono i grandi “perché”.
Il viaggio personale che facciamo per rispondere a questi perché, appartiene alla dimensione spirituale individuale.
Purpose, impatto, benessere condiviso, e tutto ciò che significa portarli nella pratica, appartengono alla dimensione spirituale organizzativa e aziendale. Ed è sempre più speso guidata da leader che intraprendono percorso di ricerca che partono dal sé.
La spiritualità non è qualcosa di astratto o immateriale ha una forma pratica e concreta:
se vi portiamo consapevolezza, la dimensione spirituale è il riferimento di ogni nostra scelta ed è un formidabile motore nel sostegno dell’impegno.
Il fare o non fare una cosa.
Il dire o non dire una cosa.
Il sostenere o non sostenere un pensiero.
Se affrontari con #consapevolezza , sono la pratica della spiritualità (che chiamiamo anche etica).
Tu che spazio dai nel tuo lavoro alla dimensione spirituale? E la tua azienda ?
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Mi occupo di percorsi di crescita personale.
Mindfulness Counseling applicato a percorsi evolutivi e spirituali.
Porto le pratiche e i concetti che derivano dalla filosofia buddhista per una evoluzione orientata alla consapevolezza, il metodo, la saggezza e l’etica.
Counseling manageriale e organizzativo nelle aziende.
Business e leadership Mentoring.
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